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jueves, 3 de mayo de 2012

L’amore (Osho)

"Puoi dire che sono un sognatore
ma non sono il solo
Spero ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo diventi uno..."
[John Lennon - Imagine, 1971]



L’amore
(Osho)

L’amore è una pic­cola morte, e la morte è un grande amore; non si tratta di due cose dis­tinte.
L’amore è una pic­cola onda nell’oceano della morte.
Per questo si ha paura dell’amore tanto quanto si ha paura della morte.
La gente sem­plice­mente recita il gioco dell’amore, non ci va a fondo.
Si guarda bene dal pren­dere qual­si­asi impegno, dal coin­vol­gi­mento totale; per­ché, se entri pro­fon­da­mente nel mondo dell’amore, la sua fiamma bru­cia il tuo ego.
La gente ama, o almeno finge, crede di amare, per­ché una vita senza amore non ha senso.
Se non si ama, la vita non ha senso; se si ama davvero, l’ego scom­pare.
Per questo nascono i com­pro­messi: più in là di tanto non si va. Non si arriva mai in pro­fon­dità: si sfiora la super­fi­cie.
E senza amore non si può stare, ci si sente inutili, futili.
La vita diventa un deserto senza senso, senza musica, qual­cosa di des­o­lato.
Ci si limita a veg­etare: non ami vera­mente, non vivi real­mente.
Amare e vivere sono sinonimi.
E’ per questo che si tenta il gioco dell’amore: ci tiene impeg­nati.
Ma non si va vera­mente in pro­fon­dità.
La gente se ne tiene fuori per­ché, se entrasse davvero nella dimen­sione dell’amore, l’ego scomparirebbe.
A quel punto tu non ci saresti più: a quel punto esiste Dio.